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Lo Scoppio delle Quarantane

Redazione

L'intera regione pugliese è protagonista di numerosi eventi culturali e religiosi, che durante l'anno animano le grandi città e i piccoli borghi, creando atmosfere magiche che rendono questi luoghi davvero indimenticabili. Lo Scoppio delle Quarantane ne è un ottimo esempio, esso rappresenta la tappa conclusiva di una serie di momenti che si tengono nel piccolo centro di Ruvo di Puglia, nella Settimana Santa.

Tutto inizia con l'appesa di alcune bambole di dimensioni umane per le vie della città durante il Martedì Grasso. La bambola rappresenta appunto la Quarantana e cioè i giorni in cui rimane appesa tra i balconi e simboleggia la moglie del Carnevale. A guardarla, ha un aspetto un pò macabro, vestita di nero e con un fazzoletto che le tiene i capelli. Porta da un lato un fuso, che rappresenta il lavoro tradizionale delle donne e dall'altra un'arancia, emblema dell'inverno, con ben 7 piume conficcate al suo interno, segno delle 7 settimane che devono seguire per giungere alla Pasqua. Per questo ogni domenica le famiglie sfilano una piuma dall'arancia in attesa della Gloria che giunge.

Le Quarantane che vengono esposte per la città sono protagoniste dell'ultimo giorno della Settimana Santa, quando vengono "abbruciate" dopo il passaggio della processione in onore di Gesù Risorto. Prima di questo rito, però, vengono riempite di mortaretti che favoriscono l'alimentarsi del fuoco, creando suggestivi effetti pirotecnici.
Uno spettacolo che affonda le sue radici molto lontano ed incuriosisce famiglie, bambini e tanti turisti che in questo periodo animano la città di Ruvo.